Analogamente a quanto avviene nella Chiesa del Purgatorio, ma con modalità diverse e più semplici poichè non c’ è nessuna Madonna da vestire, anche in S. Stefano si inizia nel pomeriggio della Domenica delle Palme a realizzare il Sepolcro. In genere anche qui la disposizione delle statue rispetta una certa tradizione che vuole il Cristo Morto al centro, quasi sempre con i piedi rivolti verso i fedeli, e due statue per ogni lato.
.Diversamente che per il Sepolcro della Morte, in S. Stefano vi è una netta prevalenza di garofani rossi, specialmente di quel colore che a noi piace chiamare “rosso S. Stefano”, quasi sanguigno, ai quali si aggiungono quasi sempre i tradizionali piatti di grano.
A S. Stefano si lavora più celermente che nel Purgatorio, in quanto il Sepolcro deve essere pronto per il Mercoledì Santo pomeriggio, allorché, nella tarda serata, vi si svolge quella che io considero la più bella tra tutte le Funzioni della Settimana Santa: l’ Ufficio delle Tenebre, che ora chiamano Ufficio delle Letture ma che io, “usque ad mortem” continuerò a chiamare, come appunto ho detto, Ufficio delle Tenebre.
Tanta fatica per la realizzazione dei Sepolcri si esaurirà nel volgere di poche ore.
Infatti il Sepolcro di S. Stefano viene disfatto poco dopo le ore 23,00 del Giovedì Santo, giacchè entro le ore 02,00 del Venerdì Santo i Misteri devono essere già pronti sulle basi per la processione che inizia alle ore 03,30.
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Tanta fatica per la realizzazione dei Sepolcri si esaurirà nel volgere di poche ore.
Infatti il Sepolcro di S. Stefano viene disfatto poco dopo le ore 23,00 del Giovedì Santo, giacchè entro le ore 02,00 del Venerdì Santo i Misteri devono essere già pronti sulle basi per la processione che inizia alle ore 03,30.
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- Testo tratto dall' intervento del dott. Franco Stanzione su "La Settimana Santa a Molfetta", in occasione del Convegno "Settimana Santa in Andalusia, Sicilia, Puglia" tenutosi a Caltanissetta dal 7 al 9 marzo 2008.